La crisi sanitaria e le imprese italiane
L’emergenza sanitaria sta avendo degli effetti più che visibili sulle nostre vite anche dopo più di un anno dall’inizio del primo Lockdown nazionale.
Il Rapporto sulla Competitività dei settori produttivi – Edizione 2021 dell’ISTAT evidenzia che “la crisi economica innescata dalla pandemia di COVID-19 ha avuto conseguenze rilevanti ed eterogenee sull’attività delle imprese italiane”. Secondo le statistiche, solo il 18% delle imprese non si aspetta ripercussioni svantaggiose da questo periodo di crisi.
Le aziende possono però adottare alcune misure riguardanti la riorganizzazione delle risorse produttive, dei processi e degli spazi di lavoro in modo da favorire una migliore gestione dell’emergenza sanitaria e accelerare la ripresa economica.
Contenimento e contrasto del virus nel 2021
I grandi passi avanti che sono stati fatti nel contenimento della diffusione del virus grazie alla campagna vaccinale nazionale aiutano tutti noi a vedere il punto di svolta. Nonostante ciò, in questo periodo di incertezze, è necessario che le imprese del nostro territorio siano un esempio di solidità e solidarietà, formando il personale a seguire le linee guida stabilite dal Ministero della Salute.
Le normative su base scientifica che sono state proposte alle attività in questo senso sono risultate molto efficaci nel contenimento e nel contrasto del virus.
Seguendo dei protocolli con regolamentazioni di contenimento della diffusione del Covid-19 nei luoghi di lavoro, le aziende diventano luoghi più sicuri dove lavorare, evitando la trasmissione del virus.
Come muoversi per il futuro dell’azienda?
La pandemia ha già indubbiamente alterato il nostro modo di vivere negli ambienti di lavoro, le aziende si sono dovute adeguare alla gestione degli effetti della pandemia da Covid-19 mantenendo intatti gli standard di efficienza, la continuità produttiva e la concretizzazione degli obiettivi aziendali.
Per questo, le attività devono essere pronte e preparate alla possibilità che molti usi e costumi adottati nei mesi di pandemia, diventeranno parte integrante dei protocolli di sicurezza sul lavoro.
La progettazione della sicurezza aziendale
La presenza del virus non è identificabile in una determinata attività lavorativa, tuttavia gli ambienti di lavoro possono rappresentare un luogo di potenziale esposizione e diffusione del virus, rendendo quindi necessaria l’adozione di specifiche regolamentazioni.
La prima linea di difesa che le imprese possono adottare è la corretta applicazione delle linee guida dettate dal protocollo ministeriale. Questa normativa condivisa avverte sulle misure di prevenzione e protezione in ambito lavorativo, ovvero di tutte quelle norme di comportamento precauzionali da mantenere sul posto di lavoro in quanto dipendente o azienda:
– il protocollo anti contagio si attua prima di tutto nella formazione dei dipendenti che devono essere a conoscenza delle regole e delle normative vigenti. In questo contesto, sono particolarmente rilevanti i corsi di sicurezza e l’aggiornamento del responsabile rspp. Per questo l’azienda ha il compito di dare indicazioni sui comportamenti da tenere e quanto ci si aspetta dalle persone che entrano nel luogo di lavoro;
– l’azienda ha l’incarico di pulire e sanificare costantemente tutti gli ambienti lavorativi;
all’interno dell’azienda è importante osservare le regole di igiene personale come tenere la distanza di sicurezza, lavare spesso le mani e osservare comportamenti igienici;
– l’azienda si impegna a monitorare la presenza di qualsiasi sintomo influenzale durante l’espletamento della prestazione lavorativa;
– è necessario regolamentare l’ingresso dei lavoratori in azienda, assicurando il distanziamento e l’utilizzo di mascherine chirurgiche;
– si raccomanda, se possibile, lo svolgimento delle attività lavorative da remoto (smart working).
La gestione della sicurezza aziendale
Avere dei dipendenti significa, in questi mesi difficili, prendersi la responsabilità di attuare protocolli e misure cautelari per la prevenzione del virus.
Per questo è necessario che le aziende siano organizzate con strategie preventive e dispongano di tutta la documentazione necessaria per tracciare le attività svolte come misure anti contagio.
Questo significa verificare costantemente che i provvedimenti vengano messi in atto, stare al passo con i cambiamenti nei protocolli ministeriali e aggiornare periodicamente i documenti richiesti.
La prevenzione del virus parte dalla formazione di ogni figura aziendale sulla sicurezza sul posto di lavoro che in questo ultimo anno e mezzo ha significato un grande cambiamento. Il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (Rspp) assume quindi un ruolo fondamentale nella verifica e svolgimento di mansioni come report di verifica e segnalazioni dell’osservanza delle direttive ministeriali e aziendali.
Studio Formazione ti aiuta ad adempiere alle varie richieste delle normative vigenti sugli ambienti di lavoro con un servizio di consulenza sicurezza sul lavoro.
• Integrazione del Documento di valutazione del rischio (DVR) con l’Analisi del rischio biologico Covid-19;
• Pianificazione e stesura del Protocollo di sicurezza anti-contagio;
• Informazione e Formazione dei lavoratori attraverso corsi di sicurezza sul lavoro;
• Consegna dei dispositivi adeguati alla prevenzione del contagio;
• Verifica dell’applicazione delle misure anti-contagio.